IMPOSTE SULL’ENERGIA ELETTRICA: QUALI SONO E QUANTO INCIDONO

Imposte sull’energia elettrica: quali sono e quanto incidono sulla bolletta

Per quanto riguarda l’energia elettrica esistono due tipologie di imposte:

  • le accise
  • l’IVA

 

In questa guida vedremo quali sono le differenze tra le due imposte e le relative possibilità per ridurre l’ammontare delle bollette.

 

Accisa sull’energia elettrica per l’utenza domestica

È un’imposta che viene applicata alla quantità di energia consumata indipendentemente dal contratto o dal fornitore scelto e che varia a seconda della tipologia di utenza, se residente o non residente.

È fissata in 0,0227 euro per kWh, tuttavia questa cifra non si paga in automatico su tutti i kW acquistati, ma segue uno schema che identifica alcune esenzioni sulle aliquote dell’accisa.

Di seguito la tabella riepilogativa:

 

 

(1) A partire dal 1° Gennaio 2012 su tutte le utenze domestiche, indipendentemente dalla residenza anagrafica, si applica la stessa aliquota di accisa. Per le utenze con potenza impegnata fino a 3 kW e residenza anagrafica, è prevista una esenzione applicata solo se i consumi mensili non superano i limiti prefissati (vedi nota 2).

(2) In caso di forniture con potenza impegnata fino a 1,5 kW, se si consumano più di 150 kWh/mese, i 150 kWh esenti vengono gradualmente ridotti.

In caso di forniture con potenza impegnata oltre 1,5 kW e fino a 3 kW, se si consumano più di 220 kWh/mese, i 150 kWh esenti vengono gradualmente ridotti.

 

Riassumendo, quindi, si vedranno applicare un’aliquota dell’accisa pari a 0, equivalente a un’esenzione totale dall’accisa, tutti coloro che:

  • Hanno un contratto di energia elettrica per abitazione di residenza
  • Con una potenza disponibile di 3 kW
  • Con una potenza impegnata di 1,5 kW
  • Con un consumo inferiore a 150 kW / ora al mese

 

Accisa sull’energia elettrica per le aziende

Di seguito la tabella riepilogativa che illustra come vengono applicate le accese alle aziende:

 

 

Ci sono alcune aziende fuori campo e aziende che sono esenti dall’accisa.

 

Le aziende fuori campo sono:

  • aziende che utilizzano l’energia elettrica per la riduzione chimica e nei processi elettrolitici e metallurgici;
  • aziende che impiegano l’energia elettrica nei processi mineralogici;
  • aziende che impiegano l’energia elettrica per la realizzazione di prodotti sul cui costo finale l’energia incida per oltre il 50%.

 

Le aziende esenti da accise sono:

  • Enti diplomatici, consolari e organizzazioni riconosciute;
  • Paesi terzi e organizzazioni internazionali con esenzione IVA;
  • Forze armate di qualsiasi Stato e facenti parte della NATO;
  • Aziende che produco grazie a impianti azionati da fonti rinnovabili ai sensi della norma vigente, con potenza >20kW;
  • Imprese che producono elettricità;
  • Imprese che impiegano l’energia elettrica per l’esercizio delle linee ferroviarie per trasporto merci e passeggeri;
  • Imprese che impiegano l’energia elettrica per l’esercizio delle linee di trasporto urbano e interurbano;
  • Aziende che hanno la necessità di testare e/o collaudare macchinari, possono richiedere l’esenzione solo per il periodo relativo al test.

 

Come calcolare l’IVA sull’energia elettrica

Attualmente l’IVA applicata sulla fornitura di energia elettrica prevede queste aliquote:

 

 

(*) A decorrere dal 1° Ottobre 2013, l’aliquota dell’imposta sul valore aggiunto del 21 per cento è rideterminata nella misura del 22 per cento secondo quanto disposto dal Decreto-legge del 6 luglio 2011 n. 98 – Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 155 del 6 luglio 2011 – Nota: Convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011 n. 111.

(**) Decreto sull’ IVA ( D.P.R. n. 633/1972 e successive modifiche ed integrazioni Tabella A n. 103 e Decreto Legge n. 138 del 13 Agosto 2011).

Non esistono esenzioni per l’IVA sulla bolletta elettrica per utilizzo domestico. Tuttavia, per le famiglie che presentino alcuni particolari requisiti è previsto uno sconto bolletta, il cosiddetto “Bonus Elettrico”.

 

Agevolazioni dell’Iva sull’energia elettrica per le aziende

Esistono alcune attività che possono godere dell’applicazione dell’iva agevolata al 10%. Vediamo quali sono:

  • imprese estrattive e manifatturiere, comprese le imprese poligrafiche, editoriali e simili;
  • imprese agricole;
  • utenti che utilizzano l’energia per usi domestici;
  • utenti che impiegano l’energia per impianti irrigui, di sollevamento e di scolo delle acque.

A queste aziende dal 2003 si sono aggiunte anche le imprese agricole e agrituristiche, che possono usufruire di un’aliquota agevolata IVA del 10% per l’energia che viene destinata al funzionamento dell’azienda. Per usufruirne, devono avere un contratto di fornitura di energia elettrica destinato all’uso agricolo, e questo contratto deve essere distinto da quello per l’energia elettrica dedicata alle attività di azienda non agricole e/o dall’eventuale consumo per uso domestico.

Anche in questo caso, l’azienda deve dare comunicazione scritta al proprio fornitore di energia elettrica per poter accedere all’agevolazione.

 

Dove si trovano le imposte nella bolletta elettrica?

In una bolletta VIVI energia le informazioni sulla tassazione, sull’IVA e sulle accise applicate all’energia elettrica si possono trovare in queste sezioni:

Nella bolletta VIVI energia è possibile prendere visione degli importi relativi alle imposte grazie a un’apposita tabella in cui sono elencate in sintesi le voci che compongono la spesa complessiva della fornitura gas e/o energia elettrica. L’importo totale è dato dalla somma di tutti gli addebiti e accrediti di Spesa per la materia (servizi di vendita), Spesa per il trasporto e la gestione del contatore (servizi di rete), Spesa per oneri di sistema (servizi di rete), dettaglio di Iva e Accise, dettaglio di eventuali Ricalcoli, eventuale Bonus Sociale, eventuale Altre Partite.

 

 

Comprendere nel dettaglio le singole voci di cui si compone una bolletta non è sempre agevole. VIVI energia entra in casa con una bolletta chiara, trasparente e leggibile per darti maggiore consapevolezza di quello che spendi e consumi.

 

Bonus Elettrico: cos’è e a chi spetta

Il Bonus Elettrico, il cui nome tecnico è Bonus Sociale Elettrico, è un’agevolazione sulla bolletta della luce disposta dal Governo e gestita dall’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas. Si tratta di uno sconto sulla bolletta riservato ad utenti residenziali (famiglie e privati) che versino in condizioni di:

  • Disagio economico: la condizione degli utenti che presentino una dichiarazione ISEE annuale non superiore a 8.265,00 euro, oppure a 20.000 se sono presenti oltre tre figli a carico. In aggiunta a questa condizione, il consumo non deve superare i 3 kW nel caso in cui il gruppo di residenti sia inferiore o uguale alle 4 persone. Da 4 persone in su, il limite si sposta a 4,5 kW. I titolari del reddito di cittadinanza hanno diritto ad accedere al bonus energia (sia luce che gas) anche se la soglia ISEE è superiore a 8.265,00 euro.
  • Disagio fisico: si verifica con la presenza nel nucleo famigliare residente di almeno una persona affetta da condizioni di salute gravi, tanto da necessitare l’utilizzo di macchinari salvavita collegati alla rete elettrica.

 

Il Bonus Elettrico è cumulabile, nel senso che se esistono contemporaneamente situazioni di disagio economico e disagio fisico, entrambi gli sconti vengono applicati.

Dal 1° gennaio 2021 gli interessati non dovranno più presentare la domanda per ottenere i bonus per disagio economico presso i Comuni o i CAF. Sarà sufficiente che ogni anno, a partire dal 2021, il cittadino/nucleo familiare presenti la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per ottenere l’attestazione ISEE utile per le differenti prestazioni sociali agevolate (es.: assegno di maternità, mensa scolastica, bonus bebè ecc.)

L’importo del bonus è variabile su base annua, e prevede degli scaglioni a cui vengono applicati differenti sconti.