Cosa sono le zone climatiche
Meno emissioni di Co2 nell’atmosfera e consumi più ridotti, ovvero una politica energetica sempre più sostenibile e attenta agli sprechi: ecco a cosa servono e cosa sono le 6 zone climatiche o ambiti territoriali in cui è stata suddivisa l’Italia. In termini pratici significa che sul territorio nazionale il riscaldamento non può essere accesso ovunque indistintamente nello stesso periodo e per il medesimo numero di ore giornaliere. Questo consente di valutare quale sia l’effettivo fabbisogno energetico per ciascuna area ottimizzando così i consumi.
Introdotta dal D.P.R. n.412 del 26 agosto 1993 la classificazione in fasce climatiche tiene conto del clima ed è calcolata sulla base dei gradi-giorno, cioè la somma per i vari giorni dell’anno della differenza tra temperatura dell’ambiente interno e quella media esterna: più alto sarà il risultato di questa operazione, più rigido sarà il clima in quell’area. Non si tratta solo di una differenziazione del territorio a seconda della posizione geografica definita da un sistema di zone che vanno da Nord e Sud, la suddivisione infatti considera anche l’altimetria. Ogni comune apparterrà a una determinata zona climatica per la quale valgono specifici criteri e tempistiche per l'uso degli impianti termici di riscaldamento.
Le fasce climatiche italiane sono le seguenti:
I periodi di accensione dei riscaldamenti variano da una zona all’altra.
Rispettare i criteri imposti dalle zone climatiche è già un passo in avanti verso una maggiore efficienza energetica. Tuttavia, esistono altri piccoli accorgimenti che consentono di risparmiare ulteriormente sulla bolletta.
Un ultimo passo per abbattere le spese del riscaldamento è la scelta del proprio fornitore di luce e gas. L’ideale sarebbe affidarsi a un gestore sostenibile e con tariffe convenienti come quelle VIVIweb AllDay Lucegas di VIVI energia che offre ai propri utenti innumerevoli benefici: