Esiste una tecnologia che permette di produrre contemporaneamente energia elettrica, calore e acqua refrigerata? Certamente! Ed ha un nome ben preciso: trigenerazione. Si tratta di una speciale forma di cogenerazione in grado di produrre energia termica, e nello stesso istante – qualora necessario – anche energia frigorifera, sfruttando una serie di trasformazioni termodinamiche che utilizzano il calore per ottenere acqua fredda. Un trigeneratore consente così di massimizzare l’impiego di energia termica aumentando l’efficienza energetica e garantendo rispetto per l’ambiente, sprechi ridotti al minimo e un buon risparmio in termini economici grazie alla riduzione dei consumi.
Oggi la trigenerazione rappresenta la soluzione ideale soprattutto per il settore industriale e commerciale (hotel, ospedali, industrie farmaceutiche e alimentari, centri commerciali, aeroporti).
Se la cogenerazione è la produzione combinata di calore ed elettricità partendo da un’unica fonte energetica, come ad esempio il gas naturale, un sistema di trigenerazione è invece un’applicazione in grado di compiere un ulteriore passaggio: quello cioè di produrre anche aria o acqua fredda per gli impianti di condizionamento, recuperando una parte o tutta l’energia termica a disposizione. La trigenerazione non fa altro che moltiplicare le possibilità di un cogeneratore, che altrimenti nei periodi più caldi rimarrebbe fermo: basta collegare a un impianto di cogenerazione un gruppo frigorifero ad assorbimento in grado di aggiungere alla produzione di elettricità e calore, anche quella di acqua fredda, utile sia per attività di processo, sia per il raffrescamento di ambienti.
Ma come funziona un impianto di trigenerazione? È molto simile a un cogeneratore ed è composto da:
Oltre a quelli di tipo industriale esistono anche impianti di trigenerazione domestica (o micro trigenerazione), adatti ad ambienti di piccole e medie dimensioni. Basta una potenza inferiore ai 50 kW per alimentare, ad esempio, i condizionatori di casa ad acqua refrigerata nei mesi più caldi.
In commercio esistono diversi tipi di impianti di trigenerazione, in base al combustibile utilizzato per alimentarli, che può essere di tipo fossile ma anche rinnovabile. Ecco perché si parla di:
Le tradizionali centrali termoelettriche riescono a convertire in elettricità solo il 30% dell’energia primaria usata come combustibile, il restante 70% si disperde in calore; un trigeneratore invece arriva a trasformare in energia più dell’80% del combustibile. È evidente quindi che la produzione simultanea e combinata di elettricità, calore e acqua o aria refrigerata ad opera di una centrale di trigenerazione porta con sé una serie di molteplici benefici.
Un sistema di trigenerazione da solo però non basta ad alleggerire i costi della bolletta, serve anche un buon fornitore di luce e gas come VIVI energia. Grazie all’offerta VIVIweb LuceGas Flex l’utente potrà: