Le prese elettriche rappresentano la parte terminale di un impianto e consentono alla corrente di alimentare in totale sicurezza i vari apparecchi elettrici connessi alla rete domestica. Presenti in tutte le case, uffici e luoghi pubblici svolgono un ruolo fondamentale nel rendere fruibile l'energia elettrica che corre lungo i cavi di un immobile.
Le prese della corrente sono sempre in tensione, ricevono cioè costantemente corrente elettrica dai cavi (due più uno di messa a terra) che partono dal quadro, ma saranno in grado di alimentare i dispositivi collegati solo quando all’interno dei tre fori di cui sono dotate verrà inserita una spina. Le spine elettriche hanno infatti dei perni metallici che una volta introdotti nei fori, chiuderanno il circuito consentendo all’elettricità di scorrere nell’apparecchio connesso e alimentarlo.
Esistono diverse tipologie di prese elettriche nel mondo, al momento non c’è infatti uno standard comune e ogni Stato usa la propria tipologia. Le principali sono 7 e si differenziano tra loro sulla base dell’intensità di corrente che possono sopportare e che si esprime in ampere (A).
Si tratta di una presa elettrica tradizionale con tre fori e può essere da 10 o da 16 ampere. La prima può sopportare fino 2.000/2.500 Watt di potenza e alimenta piccoli elettrodomestici; la seconda può reggere carichi da 3.500/4.000 Watt, ha fori più grandi ed è adatta per gli elettrodomestici più potenti come lavatrice, aspirapolvere, forno a microonde.
Altrimenti nota come presa Schuko ha una forma rotonda ed è dotata di soli due fori orizzontali, non ha infatti il foro centrale per la messa terra sostituito da due contatti laterali. Eroga fino a 16 A e può alimentare lavatrici, frigoriferi, lavastoviglie.
Utilizzata in gran parte degli Stati Uniti opera a 120 V a differenza delle prese italiane caratterizzate invece da una tensione di 230 V come stabilito dalla normativa Cei 23-50. La presa americana di tipo A ha due fori a taglio senza messa a terra, mentre quella di tipo B ne ha tre ed è provvista di messa a terra.
Usata in Gran Bretagna e in molte ex colonie britanniche lavora a una tensione di 240 V, e ha tre fori rettangolari disposti a triangolo: due orizzontali e uno verticale per la messa a terra.
Simile a quella tedesca e utilizzata in paesi come Francia, Belgio, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Danimarca, è dotata di due poli circolari per la corrente e di un perno sporgente per la messa a terra per il collegamento alla messa a terra.
Simile per caratteristiche e funzionamento alla presa standard italiana di tipo L è anch’essa dotata di tre fori ma non allineati, bensì disposti a triangolo. Lo standard prevede una corrente nominale di 10 e 16 A.
Usata in Cina, Australia e Argentina, ha una forma circolare come quella tedesca e fori rettangolari come l’inglese, con i due contatti della corrente disposti a V. Può fornire da 10 a 20 Ampere, ogni modello corrisponde a una precisa disposizione dei poli distanziati in modo differente.
Quali prese della corrente sono utilizzabili in Italia? In base alla normativa Cei 23-50 che stabilisce una tensione operativa di 230 Volt e una corrente di 10 o 16 A, le tipologie più diffuse sono le seguenti:
Preoccuparsi della manutenzione delle prese di corrente della propria abitazione è importante sia per la nostra sicurezza, sia per evitare inutili dispersioni energetiche e quindi un aumento dei consumi. Ecco alcuni controlli che se fatti periodicamente ci garantiscono prese efficienti e sicure.
Adattatori per prese elettriche
La presa elettrica smart è l’ultima frontiera della domotica, si tratta di tradizionali prese elettriche ma grazie alle nuove tecnologie possono essere controllate da remoto tramite app scaricabili sul proprio smartphone; per poterle gestire a distanza, basterà collegarle alla rete Wi-Fi di casa.
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