MESSA A TERRA

Cos’è la messa a terra, a cosa serve e perché è importante

La messa a terra è un sistema di sicurezza fondamentale per qualsiasi impianto elettrico e serve a proteggere le persone e le cose da possibili rischi di scosse e folgorazioni a causa di anomalie o malfunzionamenti. Consiste nella creazione di un collegamento elettrico tra le parti dell’impianto non in tensione e il suolo, con lo scopo in caso di guasti di disperdere nel terreno eventuali passaggi di corrente elettrica. La messa a terra è essenziale per garantire un ambiente sicuro in case, condomini e luoghi pubblici.

Come funziona un impianto di messa a terra

Gli elementi principali di un impianto di messa a terra sono:

  • i dispersori: si tratta solitamente di picchetti di rame o acciaio zincati interrati, che hanno il compito di disperdere la corrente nel terreno;
  • i conduttori di terra: sono i classici fili giallo-verdi che dal quadro elettrico raggiungono tutti i punti dell’impianto e si collegano ai dispersori;
  • il differenziale (o salvavita): è il dispositivo più importante del sistema, serve infatti a bloccare il flusso di corrente elettrica in presenza di dispersioni, cortocircuiti o sovraccarichi. Il suo compito nello specifico è quello di misurare la quantità di energia in entrata e in uscita: quando l’impianto funziona correttamente la differenza è nulla, in presenza di guasti invece questo equilibrio salta e il salvavita si attiva; dopo aver rilevata la differenza tra corrente in entrata e corrente in uscita, il differenziale infatti fa scattare il contatore scaricando il flusso elettrico nel suolo.

La normativa vigente per la messa a terra di un impianto elettrico

In Italia la messa a terra è obbligatoria per legge per ogni impianto domestico o industriale. La normativa vigente fa riferimento ai seguenti testi:

  • D.Lgs. n. 81/2008
  • Decreto ministeriale n. 37 del 22 gennaio 2008
  • Norma CEI 64-8/4
  • Decreto n. 462 del 2001

Il quadro normativa definisce le caratteristiche tecniche di ogni impianto e gli obblighi di certificazione e verifiche periodiche. Ma come verificare e misurare la messa a terra? La verifica di messa a terra deve essere eseguita da tecnici abilitati (presenti nell’elenco pubblicato dal Ministero) e avviene in tre fasi:

  • controllo della documentazione: sono richiesti la dichiarazione di conformità, la denuncia dell’impianto all’Inail e all’Asl e il manuale di manutenzione;
  • misurazione della resistenza del terreno e dell’efficienza dell'impianto;
  • rilascio certificazione messa a terra. La mancata certificazione di messa a terra può comportare sanzioni e, soprattutto, gravi rischi per la sicurezza.

Messa a terra condominiale

L’impianto di messa a terra condominiale è obbligatorio per legge. Tutti i nuovi edifici devono esserne dotati, mentre i vecchi se sprovvisti sono tenuti ad adeguarsi provvedendo all’installazione. Il sistema è caratterizzato da un pozzetto all’esterno dello stabile, da qui parte un filo che attraversa tutte le tracce elettriche presenti in ogni piano e in ogni abitazione dell’edificio. La verifica dell’impianto va effettuata ogni 2 o 5 anni, mentre il responsabile della sicurezza è l'amministratore che può richiederne l’installazione anche senza il via libera dell’assemblea condominiale.

Sicurezza della messa a terra e pericoli associati

La presenza di un impianto di messa a terra protegge un’abitazione e i suoi occupanti dai pericoli connessi alla corrente elettrica come cortocircuiti, tensioni, dispersioni, sovraccarichi e incendi causati da guasti elettrici.

Un impianto elettrico senza messa a terra oltre a essere non a norma, è pericoloso per la salute umana: in assenza di un percorso in sicurezza, in presenza di guasti la corrente elettrica potrebbe attraversare il corpo umano causando scosse, lesioni e in situazioni estreme la morte.

È quindi fondamentale verificare la messa a terra regolarmente e assicurarsi che l’impianto funzioni correttamente. Anche la misurazione della messa a terra è un passaggio importante per garantire il corretto funzionamento del sistema.

Costi e manutenzione di un impianto di messa a terra

I costi di realizzazione di un impianto di messa a terra dipendono da diversi fattori, tra cui la dimensione dell’edificio, il tipo di terreno e i materiali utilizzati. Generalmente, la spesa per un’abitazione privata può oscillare tra i 50 e i 100 euro, mentre la verifica di messa a terra periodica per garantire che l’impianto funzioni correttamente varia dai 100 ai 700 euro, a seconda della complessità dell’impianto e della frequenza delle ispezioni.

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  • interventi per ripristino corrente elettrica dovuti a blackout parziale o totale;
  • predisposizione prese per allaccio elettrodomestici alla rete elettrica;
  • installazione e sostituzione di termostati;
  • installazione di apparecchiature tecnologiche come televisori, console ecc.;
  • installazione e sostituzione di aspiratori del bagno o della cucina;
  • installazione e sostituzione di lampade, illuminazione da parete, punti luce.

Il contenuto è a scopo informativo per cui Vivigas S.p.A. non si assume la responsabilità in caso di errori/omissioni e invita sempre il cliente a visitare il sito di Arera per qualsiasi verifica o approfondimento.