Cos’è l’energia pulita
Via i combustibili fossili come carbone, petrolio e gas e spazio a forme di energia pulita: in una sola parola decarbonizzazione. È l’ultima frontiera delle nuove politiche energetiche che guardano al futuro del pianeta e alla salvaguardia dell’ambiente privilegiando metodi di produzione a impatto zero. L’energia del futuro è dunque quella generata attraverso processi capaci di abbattere completamente le emissioni di CO2 e di altre sostanze tossiche, al punto da non produrre il minimo inquinamento. L’energia pulita può derivare anche da fonti rinnovabili, quelle cioè che non si esauriscono mai come il sole e il vento, ma considerare i due termini dei sinonimi sarebbe un errore: ecco perché.
Energia pulita ed energie rinnovabili non sono affatto equivalenti; queste ultime, infatti, non sempre sono garanzia di energia verde al 100%. È necessario distinguere, quindi, tra fonti di energia pulita e non pulita.
Appartengono alla prima categoria, energia rinnovabile pulita:
Sono invece energie non pulite pur essendo forme di energia rinnovabile alternativa:
Entrambe, infatti, possono generare emissioni di CO2, la prima durante l’estrazione e la seconda attraverso il processo di combustione.
Ridurre la carbon footprint, ovvero la quantità di gas serra generata durante i cicli della produzione industriale e affrancarsi dalla dipendenza da combustibili fossili, è diventato l’obiettivo comune di molti Paesi. In questo processo di transizione ecologica il ruolo dell’energia pulita è fondamentale.
Le strategie messe a punto dall’Unione Europea in termini di clima ed efficienza energetica prevedono un incremento nell’uso di energie rinnovabili di almeno il 32% entro il 2030 e la riduzione dei gas serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. L’obiettivo è il completo abbattimento delle emissioni di carbonio diventando il primo continente completamente neutro entro il 2050: è questa una delle proposte confluite nel Green Deal Europeo, un pacchetto di misure varato nel 2019 che dovrebbe accelerare la trasformazione delle politiche energetiche dei vari stati membri.
E qualcosa inizia già a muoversi, come dicono le ultime statistiche: nel 2020 le quote di energia rinnovabile hanno raggiunto il 22,1%, superando di 2 punti percentuale l’obiettivo prefissato dalla direttiva 2009/28/CE. Anche i target nazionali sono stati ampiamente raggiunti, con l’Italia al 20,4%, ben 3 punti in più rispetto al 17% previsto. Buone notizie arrivano anche dal fronte delle rinnovabili pulite: in base al Report di Ember e Agora Energiewende, il 38% dell’elettricità europea nello stesso anno è stata prodotta usando solare ed eolico. Tra i Paesi europei più virtuosi in fatto di energia green, troviamo la Svezia che ha superato le altre nazioni dell'UE, con oltre il 60% del suo consumo di energia derivato da fonti rinnovabili, seguita dalla Finlandia con il 44% e la Lettonia con il 42%. Eurostat ha rilevato che in fondo alla classifica si posizionano: Malta, Lussemburgo e Belgio, che hanno registrato le percentuali più basse di consumo di energia rinnovabile nel 2020, tra l'11% e il 13%.
Puntare sull’energia green consente non solo di bloccare un cambiamento climatico che rischia di diventare irreversibile, ma permette di migliorare la qualità della vita e abbattere completamente gli sprechi energetici con conseguenti benefici anche in termini economici. Ma su quale investire?
Attualmente la regina delle rinnovabili è l’energia fotovoltaica sostenibile, inesauribile ma soprattutto pulita, perché genera elettricità attraverso l’uso di impianti fotovoltaici che non rilasciano gas serra nell’ambiente. È inoltre disponibile in qualsiasi momento grazie a un sistema di accumulo a batteria che permette di immagazzinare l’energia prodotta dall’impianto durante il giorno e renderla disponibile al momento opportuno; l’energia consumata inoltre non va persa grazie allo scambio sul posto, ovvero la possibilità di compensare l’energia prodotta dai pannelli e immessa sulla rete nazionale (il surplus), con quella prelevata e consumata in un momento diverso da quello della produzione. I pannelli solari sono i più adatti a produrre energia nelle proprie abitazioni.
Un impianto fotovoltaico domestico è un investimento di lungo periodo, comporta costi di manutenzione limitati e può durare fino a 30 anni. Senza contare la possibilità di produrre energia in autonomia e l’abbattimento delle spese in bolletta. Acquistarne uno da oggi è ancora più semplice e conveniente grazie a VIVI energia in collaborazione con Otovo. A tua disposizione i consulenti per ricevere un preventivo gratuito e la possibilità di avere lo sconto in fattura del 50%, grazie alle agevolazioni fiscali previste per interventi di efficientamento energetico come l’installazione dei pannelli solari. Puoi richiedere l’assistenza direttamente nello Store VIVI e collocare il tuo impianto fotovoltaico su tetto, facciata, terrazzo o su altre parti dell'immobile.