Quante volte ci siamo chiesti come smaltire le lampadine fulminate? La domanda non è così rara, non tutti sanno infatti che questo tipo di dispositivi contiene materiali che, se non gestiti adeguatamente, possono contaminare l'ambiente vanificando i benefici garantiti ad esempio dai modelli più recenti a risparmio energetico. La prima regola è mai buttarle nel vetro, la seconda è conoscere il tipo di lampadina da smaltire, perché ogni tecnologia richiede una modalità diversa. Scopriamole insieme.
Sebbene siano ormai fuori commercio per via della loro scarsa efficienza energetica, le lampadine a incandescenza possono trovarsi ancora in molte case. Riconoscerle è molto facile: sono le tradizionali lampadine con bulbo di vetro e un filo di tungsteno. Non fanno parte dei cosiddetti RAEE (rifiuti apparecchiature elettriche ed elettroniche), ma devono essere smaltite in un cassonetto specifico nell’apposita isola ecologica del proprio comune.
Anche lo smaltimento delle lampadine alogene deve avvenire nell’isola ecologica più vicina. Fuori produzione dal 2018 potrebbero montare ancora su vecchi dispositivi; contengono materiali dannosi per l’ambiente e pericolosi per la salute come il mercurio e i gas nobili. Se si dovesse verificare la rottura di una lampada alogena, infatti, si consiglia vivamente di far arieggiare il locale per almeno dieci o quindici minuti e raccogliere i frammenti con dei guanti.
Come le alogene anche le lampade fluorescenti contengono mercurio e sono quindi altamente tossiche. Per questo motivo lo smaltimento delle lampade fluorescenti deve seguire regole ben precise. Rientrano infatti nella categoria dei RAEE R5 che comprendono sorgenti luminose come lampade a scarica, fluorescenti, tubi al neon, lampadine a led. Come avviene nella maggior parte delle attività di recupero RAEE si possono:
Si tratta come nel caso delle fluorescenti, di lampade a basso consumo e tra le più efficienti dal punto di vista energetico. Lo smaltimento delle lampade led segue le regole previste per i rifiuti RAEE del gruppo 5.
La maggior parte delle sorgenti luminose attualmente in commercio appartengono, come abbiamo visto, alla categoria dei RAEE. Molti dei materiali che le compongono infatti sono riciclabili e possono essere recuperati per la produzione di nuovi prodotti, contribuendo così a incoraggiare un modello di economia circolare basata sul concetto di riutilizzo e riciclo. Il recupero dei RAEE contribuisce a ridurre la quantità di rifiuti destinati alle discariche, diminuisce l'estrazione di materie prime (come le terre rare) e aiuta a diminuire le emissioni di gas serra. Un corretto smaltimento delle lampadine usate, quindi, contribuisce a ridurre l'impatto ambientale e a prevenire potenziali rischi per la salute.
Per vivere all’insegna della sostenibilità contano anche le proprie abitudini di consumo, aumentare ad esempio l’efficienza della propria casa e renderla più green può essere una buona pratica. Per farlo non si può prescindere però dalla scelta di un fornitore attento all’ambiente e capace di incoraggiare questi comportamenti, come VIVI energia che oltre a garantire l’uso di energia verde al 100% proveniente da fonti rinnovabili, è in grado di offrire ai propri clienti numerosi servizi di efficienza energetica:
o VIVIcasa+Luce (servizio elettricista)
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