La transizione energetica e un’attenzione crescente alla sostenibilità per la salvaguardia del pianeta hanno cambiato il modo di concepire gli spazi in cui viviamo e quello in cui ci occupiamo dell’ambiente. Anche il settore immobiliare si è quindi evoluto in questa direzione e le case green ne sono una testimonianza: abitazioni sempre più innovative, realizzate per essere efficienti e autonome dal punto di vista energetico, con emissioni di gas serra molto basse o pari allo zero e con un impatto minimo o nullo sull’ambiente. Una casa green è costruita in modo da garantire zero sprechi e prestazioni energetiche elevate, in un sistema dove l’efficienza di un immobile è misurata in base a una suddivisione in classi energetiche, dalla più alta A4 alla meno performante G. Attualmente sono considerate case green quelle che rientrano nelle classi A e B. Secondo i moderni concetti di bioedilizia e bioarchitettura per essere tali le case green devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
Una spinta ulteriore al risparmio energetico e alla riqualificazione degli immobili arriva dalla Direttiva Case Green, la nuova norma comunitaria sulle prestazioni energetiche degli edifici, che mira a ridurre le emissioni di gas serra e abbattere i consumi. L’obiettivo è rendere l’intero settore immobiliare climaticamente neutro entro il 2050 e ridurre le emissioni del settore edilizio del 60% entro il 2030 in tutti gli Stati Membri, incoraggiando la riqualificazione energetica degli edifici.
Nello specifico prevede:
Quali sono gli interventi necessari a rendere una casa green? Secondo quanto previsto dalla Normativa Europea Case Green tra le operazioni che migliorano le prestazioni energetiche di un’abitazione rientrano:
In base agli ultimi accordi raggiunti da Commissione, Parlamento e Consiglio europei ogni Stato membro adotterà una sua strategia nazionale in base al proprio patrimonio edilizio e al proprio sistema di classi energetiche degli edifici. Di conseguenza gli Attestati di Prestazione Energetica degli edifici non si baseranno su un modello condiviso, come era stato proposto in un primo momento. Entro il 2026 ogni Stato Membro dovrà adottare un Piano Nazionale di Ristrutturazione che conterrà tutti i passi fondamentali per raggiungere gli obiettivi fissati dalla Direttiva Case Green.
Tra gli obblighi previsti dalla Direttiva Ue Case Green rientra la riduzione del consumo energetico degli edifici del 16% entro il 2030 e del 22% entro il 2035. Il 55% della riduzione energetica dovrà essere raggiunto attraverso la ristrutturazione degli edifici con le prestazioni peggiori. Nell’ultima bozza spariscono gli obblighi legati alle classi energetiche degli edifici, che nella versione precedente dell’accordo prevedevano di raggiungere precise classi di efficienza:
La Direttiva prevede inoltre:
Al momento la direttiva Case Green non prevede sanzioni per chi non adegua la propria abitazione ai nuovi standard. Sarà compito dei singoli governi imporne di eventuali.
La normativa Casa Green è destinata a creare un nuovo sistema di incentivi per sostenere interventi che possano garantire una soglia minima di risparmi. Con il bonus Casa Green spariranno invece alcune delle agevolazioni attualmente previste come gli Ecobonus, i bonus per le caldaie, gli impianti solari o il cappotto termico.
Sfide e critiche
Nonostante le buone premesse, la direttiva Case Green pone alcune criticità sollevando sfide significative.
Le case green offrono molteplici vantaggi tra cui:
Un altro passo fondamentale per rendere green la propria abitazione è scegliere un fornitore attento alla sostenibilità come VIVI energia, capace di combinare i vantaggi di un gestore trasparente e competitivo con quelli derivanti dalle sue offerte green e dalle soluzioni di efficienza energetica riservate ai suoi abbonati: