Differenza bollette residenti e non residenti
Le utenze attive nelle nostre case (dal gas alla luce o l’acqua) si distinguono in:
In base al tipo di utenza cambia anche la tipologia di contratto, ma quello che non tutti sanno è che in alcuni casi questo incide profondamente sul costo finale della fattura di luce e gas: a parità di consumi infatti le bollette non residenti potrebbero riservare brutte sorprese e rivelarsi più elevate di quelle della prima casa.
In realtà dal 2018 con la riforma delle tariffe elettriche qualcosa è cambiato almeno per la fornitura di energia elettrica. Fino al 2017 infatti l’ARERA prevedeva due diversi tipi di tariffe:
Entrambe erano caratterizzate da una struttura progressiva, ossia prezzi al kWh crescenti all’aumentare dei consumi, che oggi è stata abbandonata. La cosiddetta nuova tariffa TD non tiene più conto né della progressione né della differenza tra residenti e non, e sarà unica per tutti.
A incidere sulle bollette non residenti sono alcuni costi fissi (come gli oneri di sistema e la spesa per il trasporto dell’energia e gestione del contatore), il cui peso con la riforma delle tariffe elettriche è aumentato. Nello specifico: se la spesa per i servizi di trasporto energia e gestione del contatore è lievitata, rimanendo però uguale per tutte le categorie di utenti (residenti e non residenti), per quanto riguarda gli oneri di sistema il calcolo cambia in base al tipo di utenza:
In termini pratici significa che la bolletta luce della seconda casa subirà il rincaro maggiore: in questo caso, infatti, oltre all’incremento della spesa per il trasporto dell’energia e gestione del contatore, si sommerà anche l’importo degli oneri di sistema per non residenti.
Buone notizie invece per i proprietari di seconde case alle prese con le bollette del gas. Se le tariffe elettriche per la seconda casa sono più dispendiose, lo stesso non può dirsi per le tariffe gas della seconda casa: le spese tra prima e seconda abitazione non cambiano perché a influire sulla bolletta e a determinare delle variazioni è solo la posizione geografica in cui è situato l’immobile.
Le spese fisse cioè variano a seconda dell’ubicazione e non dei consumi come con l’elettricità; il calcolo avviene sulla base di 7 diverse zone climatiche, aree geografiche differenti per altitudine e clima. Il costo del gas è diverso così da un’area all’altra, ma non è determinato dalla differenza tra prima e seconda casa.
Come scegliere le migliori offerte luce e gas seconda casa
Se è vero che a far lievitare la bolletta sono i costi fissi, è altrettanto vero che questi non dipendono dai fornitori luce e gas, perché a stabilirli è l’ARERA. Ne consegue che per risparmiare sulle tariffe non residenti, basta scegliere le offerte più convenienti e quindi il gestore che propone le migliori tariffe luce e gas per seconda casa. Come? Che si tratti di una fornitura gas o di una fornitura di energia elettrica, il primo passo è quello di procedere al confronto tra le tariffe delle varie compagnie, meglio se con l’aiuto di un comparatore di tariffe.
Le voci da confrontare sono il costo del gas al metro cubo o quello del kilowattora, la presenza o meno di servizi extra compresi nel prezzo come sconti, programmi fedeltà, promozioni e la possibilità di stipulare un contratto luce e gas con lo stesso fornitore; sarebbe utile anche valutare le abitudini di consumo durante l’anno e l’efficienza energetica degli elettrodomestici presenti.
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