Durante l’estate quando le temperature diventano particolarmente roventi, l’utilizzo di un ventilatore rappresenta la soluzione ideale per chi non si arrende all’uso di condizionatori generalmente più costosi. Il ventilatore costituisce un’alternativa valida al climatizzatore, attraverso il movimento delle pale produce infatti una corrente d’aria che abbassa la temperatura del corpo umano e genera così una sensazione di freschezza diffusa. Le tipologie di ventilatori disponibili sul mercato sono essenzialmente tre:
In base al tipo di appoggio si può fare poi un’ulteriore distinzione tra ventilatori a colonna e ventilatori a piantana: i primi generano il movimento dell’aria tramite delle ruote e non attraverso un’elica come succede nei modelli più tradizionali, ingombrano poco e sono più silenziosi, i secondi invece muovono l’aria attraverso le pale e sono più ingombranti. Di ultima generazione sono invece i ventilatori portatili con ricarica a batteria o attacco Usb, facilmente trasportabili e con pale di circa 10 centimetri. Occhio però alla bolletta: anche se più ecologici e dai costi più sostenibili rispetto a quelli di un condizionatore, i ventilatori funzionano tramite corrente elettrica e la bolletta potrebbe risentirne.
Quanto consuma un ventilatore? Per calcolare il consumo orario di un ventilatore basta fare una semplice operazione, ossia moltiplicare la sua potenza (45 watt) indicata in genere sull’etichetta energetica per il numero di ore in cui è stato usato. Immaginando che sia stato acceso per 8 ore e moltiplicando per 45 (consumo KWh di un ventilatore) otterremo un consumo di 360 WH, cioè 0.36 KWh. Non rimane che moltiplicare il costo del KWh previsto dal proprio fornitore di energia per 0,36.
Ma per conoscere quale sarà l’impatto effettivo sulla bolletta della luce bisognerà tener conto di due elementi: la potenza, che varia in base al tipo di ventilatore scelto e la velocità impostata. Così, ad esempio, il consumo di un ventilatore a piantana, che ha una potenza media compresa tra i 20W e i 70W, sarà superiore al consumo di un ventilatore da tavolo, che assorbe in genere dai 10 ai 25 W. Inoltre, un ventilatore a due velocità consumerà 45 Wh alla velocità massimo, ma alla velocità uno ne consumerà la metà.
Anche se i consumi energetici di un ventilatore restano contenuti, vale sempre la pena adottare dei piccoli accorgimenti che consentono di risparmiare ulteriormente sulla bolletta. Eccone alcuni:
Per scegliere il modello giusto bisogna sempre tenere in considerazione il tipo di utilizzo che se ne farà. Quelli a soffitto, ad esempio, ideali per chi passa molto tempo in casa, risultano i più efficienti soprattutto se installati su soffitti molto alti e se usati in combinazione con un condizionatore, perché fanno circolare l’aria precedentemente raffreddata e consentono di risparmiare sulla bolletta. Nel caso invece di ambienti industriali il consiglio è di affidarsi a ventilatori ad alta efficienza energetica, che impegnano meno potenza a parità di risultati finali, con indubbi vantaggi per il portafogli.
Per un concreto risparmio energetico un altro fattore determinante è la scelta di un buon fornitore di energia elettrica, come ad esempio VIVI energia che attraverso l’offerta VIVIweb Luce consente di accedere a una serie di benefici e di ridurre le spese in bolletta. Eccone alcuni: