La cucina a induzione funziona grazie alla tecnologia che genera calore sfruttando i campi elettromagnetici. Sotto ogni fornello è posizionato un elettromagnete ovvero una bobina di rame che emette un campo magnetico nel momento in cui avviene il contatto con la pentola in metallo. Le onde prodotte da questo campo elettromagnetico generano una corrente elettrica direttamente nella pentola posta sulla piastra a induzione. In questo modo il contenitore si scalda ma il piano cottura rimane completamente freddo. Quando rimuoviamo la pentola, il riscaldamento si arresta nell’immediato. A differenza del piano elettrico tradizionale, dove una resistenza riscalda la superficie della piastra e poi la pentola, l’induzione scalda esclusivamente la base della pentola (rigorosamente in materiale ferromagnetico come acciaio o ghisa), garantendo una cottura più veloce e omogenea.
In questo modo si risparmia tempo e i consumi elettrici saranno più contenuti rispetto a quelli di altri sistemi. Nonostante si tratti di un apparecchio particolarmente energivoro, infatti, il rendimento energetico è molto elevato e garantisce un’ottima efficienza. Ma per capire quanto i consumi di una piastra a induzione possono incidere sulla bolletta della luce, specialmente in caso di utilizzo frequente e prolungato, è importante averne consapevolezza e sapere come ridurli.
Quanto consuma la piastra ad induzione? Per rispondere a questa domanda e calcolare il consumo elettrico del piano a induzione è necessario conoscere la potenza dei fornelli che in genere può variare dai 1.800 ai 3.500 watt per zona di cottura; significa che una singola piastra può consumare in un’ora tra 1,8 e 3,5 kWh (kilowattora).
Per conoscere i consumi complessivi di una cucina a induzione, bisognerà moltiplicare la potenza utilizzata (espressa in kilowatt) per il tempo di utilizzo in ore. Se consideriamo una piastra da 2.000 watt utilizzata per 2 ore al giorno, il consumo giornaliero sarà:
2 kW x 2 ore = 4 kWh
A fine mese, questo si traduce in circa 120 kWh, il cui costo dipenderà dalla tariffa applicata dal fornitore di energia elettrica.
Il consumo dei fornelli a induzione dipende da vari fattori. Ecco i più rilevanti:
Quello che non tutti sanno è che per ridurre il consumo del piano cottura a induzione e risparmiare energia evitando brutte sorprese in bolletta, è possibile adottare alcuni validi accorgimenti e buone pratiche quotidiane.
A lungo osteggiato a causa dell’errata convinzione di un elevato consumo elettrico, oggi questo tipo di fornello rappresenta l’alternativa più pratica e tecnologicamente avanzata rispetto ai tradizionali sistemi a gas. Ma per capire se il piano cottura a induzione conviene davvero, bisogna valutare diversi aspetti e tenere conto delle proprie esigenze più che dei consumi. Utilizzare una cucina elettrica a induzione vuol dire servirsi di un sistema di cottura assolutamente più sicuro rispetto a quello di una cucina a gas, soprattutto in presenza di bambini in quanto a scaldarsi è la pentola e non l’intera superficie del piano.
Un altro fattore da considerare è quello del rendimento energetico: secondo recenti stime il tasso di rendimento rispetto a un sistema a gas sfiora il 90% (il doppio quasi di quelli a gas) perché nel sistema a induzione la dispersione termica è ridotta al minimo. I tempi di cottura sono inferiori del 50% e la potenza di ogni piastra è facilmente regolabile, il risparmio energetico è quindi garantito; senza contare poi che i fornelli a induzione sono più facili da pulire, soprattutto se realizzati in vetroceramica.
Ma per alleggerire ulteriormente la bolletta della luce anche la scelta di un buon fornitore di energia può dare una mano, come nel caso di VIVI energia che ti permette di risparmiare adattando i costi in bolletta al reale fabbisogno energetico della tua abitazione. Potrai accedere a numerosi vantaggi come:
o sostituzione di meccanismi elettrici quali interruttori, prese, quadri elettrici (linee montanti di derivazione sono parte integrante dell'impianto elettrico);
o interventi per ripristino corrente elettrica dovuti a blackout parziale o totale;
o predisposizione prese per allaccio elettrodomestici alla rete elettrica;
o installazione e sostituzione di termostati;
o installazione di apparecchiature tecnologiche come televisori, console ecc.;
o installazione e sostituzione di aspiratori del bagno o della cucina;
o installazione e sostituzione di lampade, illuminazione da parete, punti luce.