CONSUMO LAVASTOVIGLIE


Lavastoviglie: tipologie e impatto sulla bolletta

Piatti, posate e pentole lavati e asciugati bypassando il lavaggio a mano e risparmiando tempo, acqua ed energia. Tutto possibile grazie alla lavastoviglie, inventata nel 1887 da Josephine Cochrane e che tra gli anni ’70 e ’80 si diffuse negli ambienti domestici dopo aver preso piede soprattutto nelle cucine di ristoranti e strutture alberghiere. Oggi è diventato un elettrodomestico di uso comune oltre che indispensabile nelle case di milioni di italiani. Ma come scegliere quella più adatta? Qual è l’impatto sulla bolletta della luce? Per capirlo meglio è bene partire dalla distinzione dei diversi tipi di modelli, ne esistono due:

  • Lavastoviglie a libera installazione, che può essere posizionata in qualsiasi angolo della cucina. Lo sportello esterno già rivestito è in genere di colore bianco o acciaio inox.
  • Lavastoviglie da incasso, ideale se si preferisce un arredamento uniforme. In questo caso la lavastoviglie è pensata per essere posizionata in una nicchia in armonia con il resto della cucina e a filo con il piano di lavoro. Il pannello di controllo si troverà sul bordo superiore dell’anta che sarà dello stesso materiale e colore del resto della cucina. È possibile, inoltre, distinguere tra lavastoviglie da incasso full size progettate per 14 coperti e con una profondità minima di 60 cm, e lavastoviglie slim (carico da 10 coperti e larghezza di appena 45 cm), perfette per cucine di dimensioni più ridotte dove guadagnare spazio è fondamentale. Compatte e poco ingombranti, grazie a cestelli regolabili ed elementi modulari, offrono delle ottime prestazioni.

Quanto consuma una lavastoviglie?

2.5 kWh è il consumo energetico medio di una lavastoviglie, che nei modelli più recenti può scendere fino a 1,2 e 1,8 kWh per un ciclo di lavaggio completo. A determinare le spese in bolletta sono essenzialmente due elementi: il consumo idrico e quello di energia elettrica. Come calcolare quest’ultimo? È semplice, la potenza specifica di ogni lavastoviglie viene espressa in Watt (W) o Kilowatt (KW), dato indicato generalmente sulla scheda prodotto. A questo punto si avranno tutti gli elementi necessari per definire il consumo della lavastoviglie. Basterà infatti moltiplicare la potenza per il numero di ore in cui è rimasta accesa per ottenere i consumi in Wh o kWh.

Per essere ancora più precisi bisogna però tenere conto del fatto che la lavastoviglie non funziona sempre alla massima potenza, quella indicata dal produttore. Dopo una prima fase in cui richiederà maggiore energia per riscaldare l'acqua, avrà bisogno di una potenza sempre minore. È sufficiente allora usare un misuratore di energia elettrica da collegare alla presa che rileverà il consumo in KWh della lavastoviglie. Per conoscere la spesa media in bolletta sarà sufficiente quindi moltiplicare il dato per il costo di energia elettrica (€/kWh).

Consumi energetici di una lavastoviglie: i fattori determinanti

I fattori che determinano i consumi di una lavastoviglie sono molteplici. Conoscerli è fondamentale per scegliere quella più adatta alle proprie esigenze. Eccone alcuni.

  • La classe energetica di appartenenza (da A a G, indicata sull’etichetta energetica del prodotto). Quelle di ultima generazione garantiscono una maggiore efficienza, l’unico inconveniente è l’elevato costo iniziale che però sarà ampiamente ripagato dal risparmio mensile in bolletta. Le lavastoviglie a basso consumo energetico permettono inoltre di programmare cicli di lavaggio brevi e a basse temperature con consumi inferiori a 1 kWh per lavaggio completo.
  • Il ciclo di lavaggio scelto e il consumo idrico che ne deriva: apparecchi obsoleti e quindi di classe energetica inferiore richiedono in media 45 litri di acqua per ciclo, che scendono a 6 nel caso di lavastoviglie di ultima generazione. Meno acqua si consuma, meno energia sarà poi necessaria per riscaldarla e portarla alla temperatura di lavaggio.
  • La frequenza di utilizzo.
  • Il numero di persone presenti in famiglia.

Come usare correttamente la lavastoviglie

Scegliere un buon modello non sempre basta per risparmiare energia con una lavastoviglie, molti dei consumi energetici dipendono infatti dai modi in cui la si usa abitualmente. Imparare a utilizzarla correttamente è fondamentale per evitare brutte sorprese in bolletta, per farlo servirà seguire alcune buone abitudini come:

  • Evitare il prelavaggio e i cicli lunghi: se possibile meglio privilegiare programmi di lavaggio più brevi e a basse temperature, così da usare meno acqua e meno energia. Basterà eliminare lo sporco più ostinato con un lavaggio a mano sotto l’acqua corrente prima di riporre piatti e pentole in lavastoviglie.
  • Avviarla solo a pieno carico magari a fine giornata lavando tutte le stoviglie accumulate tra colazione, pranzo e cena.
  • Fare a meno dell’asciugatura, la fase che consuma più energia in assoluto. Per ottenere lo stesso risultato con un risparmio di circa la metà, basta lasciare aperto lo sportello della lavastoviglie alla fine del lavaggio.
  • Pulire periodicamente il filtro (almeno ogni settimana).
  • Usare prodotti specifici per eliminare il grasso e il calcare che si depositano nella lavastoviglie dopo ogni lavaggio.

Risparmiare con VIVIweb AllDay Luce

Nonostante l’indiscutibile vantaggio per l’ambiente, la lavastoviglie rientra tra gli elettrodomestici più “energivori”. Per questo oltre alla scelta di modelli ad alto risparmio energetico e ai piccoli accorgimenti sulle proprie abitudini quotidiane, un altro passo fondamentale da fare per abbattere i costi della bolletta è senz’altro quello di affidarsi a una buona offerta di energia elettrica. Ad esempio, VIVIweb AllDay Luce di VIVI energia garantisce l’utilizzo di energia green al 100%. In più, a disposizione l’app VIVI energia per gestire in autonomia la propria fornitura, pagare e consultare le bollette, inviare l'autolettura e attivare la domiciliazione bancaria.

Il contenuto è a scopo informativo per cui Vivigas S.p.A. non si assume la responsabilità in caso di errori/omissioni e invita sempre il cliente a visitare il sito di Arera per qualsiasi verifica o approfondimento.